Il Castello di Quirra



Castello di Quirra
Il Castello di quirra si trova nel territorio comunale di Villaputzu ed è facilmente raggiungibile grazie alle indicazioni sulla vecchia statale 125.  Arrivati sotto il colle che ospita i ruderi si può decidere di iniziare subito la salita a piedi o proseguire in macchina fino al parcheggio situato a metà altezza. L'ultimo tratto della salita è semplice sebbene tortuoso e ripido e regala meravigliosi scorci sia sulla costa sia sulle valli interne.
salita al castello

Il castello è situato a poco meno di 300m sul livello del mare su un massiccio calcareo che domina il territorio circonstante. Dalla sommità la visuale è magnifica e spazia dalla lunga spiaggia di Murtas (fino a poco tempo addietro demanio militare), alle valli da cui si eleva il monte Cardiga sede del complesso minerario di Baccu Locci. Sul versante del colle che si affaccia verso l'interno è ancora visibile la cava da cui venne estratto il materiale per la costruzione della fortezza.

veduta dal castello
Il castello fu edificato nel XIII secolo dal Giudicato di Cagliari con funzione difensiva contro le mire espansionistiche degli altri Giudicati (in particolare quello di Gallura). Passò sotto il controllo aragonese nel 1324 e resistette all'assalto degli eserciti del Giudicato di Arborea e dei Doria che ne tentarono la conquista al fine di assicurarsi il controllo della costa e delle risorse minerarie. Le più note vicende del castello sono tuttavia legate ai Carroz (Carròs, antico casato nobiliare di provenienza valenciana), che nel 1349 ne divennero feudatari (poi conti) con Berengario II Carroz. Le più note vicende della Contea sono tuttavia quelle legate a Violante II Carroz che nel 1469 a soli 13 anni divenne contessa di Quirra (da non confondere con l'ava Violante Carroz figlia di Berengario, che fu coeva ed avversaria di Eleonora D'Arborea).
Come accade per la maggior parte dei castelli, la storia e la leggenda si intrecciano fino legare indissolubilmente un personaggio alle mura, per esaltare in modo più o meno veritiero la storia locale. Per il castello di Quirra il personaggio perfetto è Violante II Carroz "la sanguinaria". Generalmente le donne di potere dell'epoca vengono ammantate dalla leggenda di un'ombra malefica che finisce per aumentarne il fascino, lo stesso accadde per Francesca Zatrillas contessa del castello del Montiferru (Cuglieri). Storicamente Violante condannò a morte per impiccagione il suo prete confessore Giovanni Castanja accusandolo di aver reso nota la sua relazione con il diplomatico catalano Berengario Bertran, per questo fu scomunicata ed arrestata. Le morti dei suoi consorti e dei figli contribuiscono ad alimentare la leggenda di malasorte che la circonda. Si narra che la Contessa morì precipitando da un torrione del castello e finendo in una delle grotte sottostanti, nella quale lei stessa aveva nascosto un telaio d'oro, anche questo aspetto della leggenda è comune: non c'è castello senza tesoro e passaggi segreti. Comunque io uno sguardo in giro l'ho dato, ma di oro neanche una traccia.

NELLE VICINANZE

Ai piedi del castello si può visitare una tomba ipogea detta "sa presoni", riusata in periodo giudicale come prigione del Castello.

Trenino miniera
Villaggio minerario Baccu Locci
A qualche chilometro dal castello si trova il complesso minerario di Baccu Locci, non è consigliabile recarcisi con un'utilitaria, meglio un'auto che possa reggere una strada molto dissestata a causa di evidenti eventi alluvionali. Il sito è stato oggetto di ristrutturazione nel decennio scorso, tuttavia come purtroppo spesso accade, nonostante i fondi stanziati dalla CE, è ad oggi in stato di abbandono (o quantomeno è poco valorizzato). Il paesaggio anche qui è meraviglioso, nel percorso dalla laveria all'ingresso della miniera si può ammirare la diga che garantiva l'acqua necessaria al funzionamento della laveria, lo sguardo poi sale fino alle cenge che seguono i contrafforti calcarei e dominano la vallata.

Tomba dei Giganti
Lungo la strada per le miniere un cartello ci segnala la presenza di una tomba dei giganti, purtroppo lo stato di conservazione non è dei migliori, tuttavia è un segnale incontrovertibile della presenza anche in questa particolare zona di insediamenti dell'epoca nuragica.

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