Monte Albo - Punta Catirina

Un trekking sul Monte Albo è irrinunciabile per chi voglia avere un quadro completo dei percorsi escursionistici della Sardegna. Situato nelle Baronie è immediatamente raggiungibile dal comune di Lula, in particolare il nostro percorso parte dalla SP3 che da Lula porta verso Sant'Anna. Si tratta di una piccola ma imponente cordigliera dalle vette calcaree brulle e di un bianco lunare, le cui punte più elevate sono Punta Catirina e Punta Turuddò, entrambe di 1127 m. 


L'inizio del percorso a bordo strada ci catapulta subito in un
ricco bosco di lecci e già dopo i primi passi l'asfalto è dimenticato. La convivenza di funghi e iperico conferisce al trekking la suggestione del passaggio dall'estate all'autunno, il solstizio è vicino e la sua magia si aggiunge a quella di questo splendido territorio. Salendo un sentiero ben evidente fino all'incrocio Usurtia - Campu 'e Susu, si prosegue per Usurtia e si continua a salire passando dalla terra alla roccia fino a raggiungere il valico che porta al cuile di Sa 'e Mussinu. Non è raro in questa zona incontrare i mufloni. 


Una breve discesa e proseguendo verso Nurai si raggiunge l'altopiano di Campu e Susu, dove una bassa e scarsa vegetazione ci sorprende grazie ad un tappeto violetto di zafferano selvatico.  Il substrato terroso scompare completamente, sostituito dalla roccia calcarea, e finalmente si arriva a Punta Catirina. La visuale è magnifica ed oltre alle altre vette del Monte Albo si può ammirare l'intera vallata. Dopo una ripida discesa si prende una deviazione per Omines Agrestes e si
raggiunge l'omonima grotta. L'ingresso è costituito da una grande caverna a sezione triangolare alta circa otto metri e profonda una trentina. Sul fondo una "iscala 'e fustes" ci porta a 5m. dal suolo verso l'ingresso della vera e propria grotta ricca di stalattiti, stalagmiti e colonne, alcune splendide con conformazione ad albero. La grotta è profonda una quarantina di metri e nella parte più interna uno stretto cunicolo di difficile accesso porta ad una seconda sala più piccola ma ugualmente affascinante.

Lasciata la grotta si scende e si procede per Nurai. Dopo una breve sosta in un secondo Cuile si continua la discesa fino a Sa Tumba 'e Nurai. Si tratta di una profonda dolina ad imbuto con strapiombo verticale superiore a 100m, la leggenda narra che fosse meta per gli uomini traditi che vi gettavano le mogli fedifraghe. Per lavare la vergogna dovevano annodare agli alberi sul bordo del precipizio un pezzo della veste della donna linciata. Nella via del rientro, proprio in mezzo al sentiero, alcuni massi nascondono lo stretto ingresso della voragine Su Saccu. L'ultimo tratto della discesa è semplice fino al punto in cui la seconda macchina ci attende.

Il percorso è di circa 10km ed è facilmente percorribile, c'è anche la possibilità di completare l'anello. L'unica difficoltà è data dalla pendenza di alcuni tratti, in particolar modo la salita verso la grotta. Il dislivello in salita è di 777m. Si deve fare particolare attenzione in prossimità di Sa Tumba 'e Nurai in quanto il passaggio sullo strapiombo è abbastanza stretto. Sconsiglio a chi soffre di claustrofobia di entrare nella seconda sala della grotta (nb: in grotta entrate solo con torcia o lampada frontale).

Un ringraziamento particolare a Gianni che ci ha fatto da guida, al prossimo cammino.



N.B: Se decidete di seguire questo percorso fate particolare attenzione soprattutto in prossimità di "Sa Tumba 'e Nurai", il baratro è molto profondo.

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