Ispuligidenie - Trekking a Cala Mariolu

Fare campo al Golgo consente di scegliere tra una varietà di percorsi bellissimi e generalmente non semplici che regalano emozioni uniche che soltanto il Supramonte di Baunei può concedere. Per questa uscita la nostra meta è la spiaggia di Ispuligidenie, dai più conosciuta come Cala Mariolu. Il nome originale della località deriva probabilmente dalla descrizione che un tempo i pastori davano dei candidi e levigati sassolini che costituiscono la spiaggia: "le pulci di neve". Il successivo toponimo: Mariolu, ha invece origine dall'appellativo che i pescatori ponzesi davano alla foca monaca che un tempo popolava la zona e che "rubava" il pesce dalle reti.

Il trekking è classificato di difficolta EE (per escursionisti esperti). Anche se capita spesso di incontrare su questi sentieri escursionisti improvvisati e poco attrezzati, sconsiglio assolutamente di avventurarsi verso Ispuligidenie se non si conosce il territorio e non si è allenati ed abituati ad escursioni di questa difficoltà. Ricordate che è sempre possibile rivolgersi ad una guida locale (a Baunei sicuramente non mancano) per farsi accompagnare in sicurezza sui complessi sentieri del Supramonte.

Un ulteriore consiglio per chi invece sia in grado di fare l'escursione in autonomia (oltre a quello di portare acqua sufficiente) è quello di far attenzione alle mappe escursionistiche ad oggi pubblicate, anche on line, che riportano spesso vecchi sentieri più pericolosi e oggi non molto frequentati. Ho riscontrato questo problema su mappe Kompass, Outdooractive, Alltrails, in queste non viene riportano il nuovo sentiero che nell'ultimo tratto di bosco arriva alla cala con una ventina di tornanti. Il sentiero in questo tratto è comunque evidente ed aiutano i tronchi e le frasche sistemante nei passaggi pericolosi da chi cura il percorso, come a dire: "non passare da qui".

Partiamo dal Rifugio della Coop Goloritzè, anche se avremmo potuto spostarci in auto fino all'attacco, distante 2,5 km. In questa prima tratta approfittiamo per visitare la chiesetta di S.Pietro e il nuraghe Orgoduri, simile per grandezza al vicino nuraghe Albu. Arrivati al cartello che segnala l'inizio del percorso per Ispuligidenie, lasciamo la sterrata per Sisine e prendiamo la carrareccia che ci porterà in comodità fino a S'Arcu 'e su Tasaru. In questo tratto possiamo ammirare splendidi e maestosi alberi (perastri, querce, lecci, etc.), e dopo esserci lasciati sulla sinistra la strada per Urele iniziamo a vedere i primi panorami verso Cala Gonone. 

Continuiamo a seguire la comoda carrareccia, nonostante le mappe indichino alcune piccole varianti su sentieri che si ricongiungerebbero al nostro poco più avanti. Arrivati a S'Arcu 'e su Tasaru i sentieri si fanno più stretti e meno evidenti, alcuni omini indicano la giusta direzione nei tratti su roccia. Arriviamo al bellissimo cuile che prende il nome dalla stessa località, nel quale possiamo ammirare due pinnettos e "sa mandra", splendida struttura in ginepro che accoglieva il bestiame.

Da qui ci dirigiamo verso la parte più panoramica ed emozionante del percorso, all'inizio passiamo su costa godendo di splendidi panorami sul golfo, passata Punta e Lattone (che ci lasciamo sulla sinistra), arriviamo al meraviglioso arco naturale che disegna un'enorme cornice sulla costa. Sulla sinistra dell'arco si apre un passaggio in ginepro seguito da una bellissima "iscala 'e fustes" che ci consente di scendere lungo la parete verticale. Non molto più avanti incontriamo un'altra scala in ginepro e iniziamo a pensare alla fatica che faremo poi in salita. 

Ci si addentra quindi nella parte boscosa che ci porterà, attraverso moltissimi tornanti, fino alla riva. Mentre ci spostiamo di continuo avanti e indietro, iniziano ad aprirsi i primi panorami sulla spiaggia che sarà la nostra meta finale... è un incanto. Prima di arrivare incontriamo un ampio tavolo di rami vicino ad un forno che un tempo era utilizzato dai carbonai e che ora è probabilmente sfruttato da gruppi di escursionisti (probabilmente da chi percorre il Selvaggio Blu). Un'ultima scala, per la verità non completamente stabile, ci porta verso l'acqua. Ultimi passi su massi di roccia per arrivare in paradiso. Percorriamo tutta la spiaggia, fin oltre il grande masso che la divide in due parti, l'acqua azzurro verde è cristallina e non si può rinunciare al primo (gelido) bagno di stagione.

Al rientro ripercorriamo lo stesso tragitto, la prima parte un po' faticosa ci costringe a brevi pause prima degli scaloni, l'emozione è sempre forte e la luce del pomeriggio modifica i paesaggi. E' sicuramente uno dei trekking giornalieri più belli che senz'altro ripeteremo.

Il periodo ideale per questa escursione è senza dubbio la primavera o l'autunno, quando le giornate sono limpide, il caldo non è soffocante e ancora le barche non scaricano decine di turisti. Anche il rifugio in questo periodo non è sovraffollato, pertanto ci godiamo in pace la buona birra del rientro soddisfatti e felici.





Mappa AllTrails:




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