Cammino Minerario di S.Barbara - 4^ e 5^ Tappa (Buggerru-Piscinas)


 Considerata la lunghezza delle tappe 4 e 5 abbiamo deciso di unirle in un'unica giornata di cammino. Devo ringraziare per questa scelta l'amico #nicolaallievi, erano ormai due anni che non superavo i 30 chilometri in un trekking giornaliero e mi mancava quel po' di fatica in più che accresce esponenzialmente la soddisfazione all'arrivo. 

Già dalla partenza si intuisce che sarà una splendida giornata, la primavera sta esplodendo in anticipo, i sentieri sono illuminati dai candidi fiori dell'erica e il giallo della ginestra punteggia la campagna. Le orchidee bianche e rosa accompagnano i nostri passi e rosmarino e lavanda aggiungono un tocco di blu. Un arcobaleno di buonumore.




Partiamo dall'area camper di S.Nicolò, la vista sulla baia è una costante che allevia la fatica nel primo ripido sentiero che ci porta verso le dune. Un cartello giallo avvisa sul "pericolo caduta in aperture del suolo", e poco dopo naturalmente ci infiliamo nella vegetazione perché ci sembra di aver visto qualcosa, come i bimbi a cui dici "non toccare qui" e ci si buttano a capofitto. L'esplorazione ha però avuto buon esito perché ci siamo trovati davanti ad un ingresso aperto di miniera e ad un pozzo che ancora conserva i resti della travatura di protezione esterna in legno.

Un sentiero semplice ci porta alle dune, la cui caratteristica principale e più affascinante è quella di non essere sul mare. Si tratta infatti di una vasta area sabbiosa a 100m s.l.m e distante dalla costa, circondata da ginepri ed acacie ricche di mimosa profumatissima. È il primo assaggio di sabbia e non ci rendiamo ancora conto di quanta ne calpesteremo più avanti.

Passate le dune un bel sentiero ci porta alla zona "dei fortini", una serie si casematte che avevano la funzione di proteggere la costa e le ricchezze delle miniere. Devo ammettere che le strutture sono ben manutenute e pulite, come raramente accade per questo tipo di costruzioni abbandonate. Non possono mancare le foto di rito sul forte con un panorama mozzafiato alle spalle. La pineta di Is Compinxius ci accompagna fino alla strada per Portixeddu dove termina la quarta tappa. Ci fermiamo qui per il pranzo e per un timbro sulla credenziale poi riprendiamo il cammino.

Prendiamo il sentiero in salita che ci porta verso Capo Pecora, qui incrociamo una squadra del Soccorso Alpino impegnata ad aiutare un altro gruppo di escursionisti non troppo lontano dal nostro percorso. Le notizie sui quotidiani del giorno successivo ci confermeranno che l'inconveniente è stato risolto, il che da un lato ci rincuora perché possiamo confidare sulla sicurezza e la vigilanza nel territorio, dall'altro ci ricorda che in escursione si deve sempre prestare la massima attenzione.

Proseguiamo in località Pedras Albas e ci fermiamo ad ammirare la tomba dei giganti "Sa Perda 'e su Scusorgiu", qui attorno altri resti di strutture murarie testimoniano la presenza di antichi insediamenti. L'ultima salita ci porta nei pressi di Punta Genn'e Stellas, il panorama sulle grandi spiagge dell'arburese è incredibile e ci rendiamo conto della strada ancora da percorrere. Il sentiero si fa più stretto e suggestivo e passato l'Ovile Scivu raggiungiamo la strada costeggiata da ampi prati verdi che degradano verso il mare.

Entriamo nell'oasi WWF di Scivu e raggiungiamo la spiaggia a Punta Acqua Durci, al limite della colonia penale di Is Arenas. Un torrente d'acqua dolce (da cui il nome della località) arriva al mare scavando bassi argini sulla sabbia compatta. Da questo punto in poi percorreremo circa sei chilometri sulla sabbia, con qualche intervallo su roccia. 

Contro i consigli di ogni guida e la mia stessa esperienza decido di togliere gli scarponi e percorrere a piedi nudi il lungo tratto di costa che ci separa dall'arrivo. Camminare sulla sabbia morbida è più faticoso, ma la sensazione della sabbia tra le dita e l'energia della terra ripagano l'azzardo. Il sole sta calando ed arriviamo a Piscinas poco prima del buio, il momento giusto per godere di un bel tramonto sul mare. L'ultima fatica per arrivare alla conclusione della staffetta, abbiamo lasciato le auto a Naracauli e percorriamo al buio gli ultimi cinque chilometri, stanchi ma felici, si torna a casa.


>>TRACCIATO DEL PERCORSO<<


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