Iglesias - Gutturu Xeu / Su Corru Mannu / Sa Martinedda

Quando si è in vetta capita spesso di guardare le cime vicine e chiedersi: "...e lì come ci arrivo?", la soluzione è stendere una mappa escursionistica aggiornata e cercare un tracciato comodo. La tecnologia spesso aiuta ed alcune app consentono operazioni del tipo "cerca traccia che passa da qui". Di norma quando ho necessità di riprendere la forma e non posso spostarmi troppo da Cagliari la destinazione più comoda da raggiungere è Punta S.Michele a Domusnovas che garantisce un dislivello di almeno 800m ottimo per rifare il fiato.

Da quella cima l'occhio cadeva spesso su un manufatto riflettente nei pressi di Iglesias (un pannello ripetitore che si scorge anche dalla città ed è sito sopra su Cuccuru Mannu), e sulle vette vicine che sembrano ideali per una bella camminata. Per levarmi la curiosità scelgo tra le diverse tracce disponibili quella che mi sembra meno banale e si parte.

Parcheggio vicino all'attacco per Gutturu Xeu, ben noto a chi si cimenta con l'omonima via ferrata. Il sentiero è comodo e porta ad un ampio pianoro racchiuso tra pareti di roccia evidentemente sfruttate in passato come cava o durante il periodo in cui le miniere qui attorno erano attive. Il sentiero che prosegue sulla sinistra dello spiazzo si restringe poco più avanti addentrandosi nel canyon di Gutturu Xeu. 

Nell'ampio slargo successivo incontriamo sulla destra del percorso un'altissima parete verticale lungo la quale i più avventurosi si calano in corda doppia all'uscita dalla ferrata, il cui attacco è poco più avanti sempre sulla destra. Poiché l'avvicinamento al punto di calata non è protetto io ho tuttavia sempre preferito chiudere la ferrata con l'ultimo tratto attrezzato in salita fino al sentiero di rientro. In questa occasione però niente ferrata, si prosegue lungo Gutturu Xeu su comodi sentieri solo a tratti interrotti da placche rocciose o piccole pietraie per arrivare alla parete dove, in presenza di piogge, il torrente forma una cascata. Salire è abbastanza agevole senz'acqua ma non saprei stimare la difficoltà in caso di piena.

Poco più avanti dopo un tratto di bosco arriviamo sotto un piccolo ponte. Si può scegliere un lato o l'altro per salire, tuttavia è importante proseguire poi in direzione est senza seguire la strada, ma salendo sulle rocce alla destra del ponte e seguendo la recinzione. Si dovrà percorrere la fascia tagliafuoco fino alla fine della ripidissima salita. Durante l'ascesa non si può fare a meno di voltarsi in continuazione per ammirare il panorama mozzafiato sulla città, sulla piana e sulla diga del Lago Corsi. Bisogna tuttavia prestare la massima attenzione in questo tratto, non solo per il fuori sentiero scosceso e per la pendenza, ma soprattutto per la presenza di un fornello minerario non protetto e quindi pericoloso, sebbene abbastanza evidente.

Conclusa la tagliafuoco e trovato un costone di roccia ho per errore iniziato a costeggiarlo a sinistra anziché a destra, ma mi sono subito riportato verso il lato opposto senza troppa fatica. Arrivato sopra la "voragine di M.Marganai" ho iniziato a vedere i cucuzzoli che mi ero prefissato di raggiungere ed una volta in cima a Su Cuccuru Mannu la vista ripaga tutta la fatica. Qui bisogna concedersi almeno una decina di minuti per ammirare l'orizzonte in pieno relax. 

Ripreso il sentiero si arriva in poco tempo al grande ripetitore che si erge su un picco roccioso. Immagino non sia più attivo, lo si intuisce dal fatto che grossi quadrati siano stati divelti dal vento e giacciano a terra nelle vicinanze. Qui un piccolissimo e tenerissimo capretto bela insistentemente alla ricerca della madre, poiché poco più avanti noto la presenza di alcuni esemplari adulti non mi preoccupo della sua sorte e proseguo su un campo solcato par la verità abbastanza comodo da percorrere fino alla vasca antincendio in località Sa Martinedda.

Per raggiungere Punta Martineddu si sale su roccia a tratti scivolosa percorrendo una breve dorsale fino al cippo che segna la vetta. Mangio un panino e con soddisfazione vedo le antenne di punta S.Michele da cui in passato guardavo con curiosità e desiderio la roccia su cui ora sono seduto.

Ridisceso con attenzione dalla parete rocciosa riprendo il sentiero a nord verso Tintillonis che incrocerà la strada che riporta al ponte, da qui seguo la sterrata per raggiungere comodamente il punto di arrivo al parcheggio.

Arrivato al ponte tuttavia accade una cosa totalmente inaspettata, una di quelle magie che si verificano solo in cammino. Sapevo che in questi giorni un'amica trentina, con la quale ho conquistato la vetta del Toubkal in Marocco, stava percorrendo un tratto del Cammino Minerario si S.Barbara con la Compagnia dei Cammini, ma incontrarla casualmente durante un trekking era fuori da ogni mia più rosea aspettativa. Quando da lontano ho iniziato a vedere viandanti stanchi che riposavano al sole ed avvicinandomi ho riconosciuto Rossella, lo stupore ha pian piano lasciato spazio all'allegria che ci ha accompagnati tra racconti ed aneddoti fino alla chiusura dell'anello. Qualche birra ad Iglesias ha concluso la splendida giornata, con la promessa di futuri incontri sui cammini del Mondo.


TRACCIATO DEL PERCORSO


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