Su Suercone
Da tempo attendevo l'occasione per un trekking a Su Suercone (Supramonte). Avendo visto molte foto aeree della più grande dolina della Sardegna che potrebbe essere scambiata per un cratere meteoritico, ho approfittato volentieri della proposta dell'amico Carlo Aru per un trekking impegnativo in Supramonte.
Poiché inizieremo a camminare all'alba decidiamo di partire la sera prima e mangiare e dormire al Cuile Angelo Mula. La cena è stata speciale e con i nostri sacchi a pelo abbiamo dormito al riparo dentro al pinnettu di Angelo, un'esperienza che sicuramente ripeteremo.
L'indomani iniziamo a camminare e prendiamo s'Iscala 'e Surtana seguendo il sentiero 481. Iniziamo da subito a salire gli oltre mille metri di dislivello che conteremo a fine giornata. In questo primo tratto il sentiero si inerpica fino a Palas de Puntale regalandoci una bella vista sulla valle del Flumineddu. Dopo un tratto di cammino più comodo lasciamo il sentiero 481 che va verso Tiscali e iniziamo a seguire il 482 verso Cucutos. Il secondo tratto in salita è infatti s'Iscala 'e Cucutos, una ripida pietraia che ci porterà fino al valico, segnato da una suggestiva "porta" in ginepro, ed all'omonimo cuile (che per ragioni di tempo decidiamo di non visitare).
La segnaletica CAI ci avvisa del fatto che stiamo per iniziare la parte più complessa del trekking: una ripida salita in località Filos d'Ortu, tutta su campi solcati, che metterà alla prova la nostra resistenza e le nostre ginocchia. È evidente, a chi come noi è abituato a camminare in Sardegna, che un percorso come questo è improponibile nel periodo estivo a causa del caldo e dell'assenza d'acqua. È anche bene segnalare che in caso di pioggia il calcare diventa scivoloso ed è meglio non cadere mentre si percorre un campo solcato. Durante la salita non possiamo evitare di stupirci davanti ad un panorama mozzafiato che in un solo sguardo comprende il Corrasi, Tiscali, la valle di Lanaitto, Gutturgios, Monte Tundu e l'intera vallata fino a Dorgali.
A fine salita arriviamo al Cuile Ziu Raffaele, che fu un importantissimo bivacco fino all'inizio del 2020 quando venne distrutto da un incendio. La colpa è stata attribuita all'imperizia di qualche escursionista che avrebbe perso il controllo del fuoco acceso per cucinare e scaldarsi. Da qui si può ammirare l'intero altopiano di Donanigoro, importantissimo tratto di Supramonte suddiviso tra il comune di Dorgali e quello di Orgosolo e in passato conteso per la sua conformazione e la posizione strategica per l'agricoltura e in particolare per allevamento.
Seguiamo il percorso CAI 480 verso Campu 'e Donanigoro e lasciamo il territorio del Supramonte di Dorgali per passare al territorio di Orgosolo dove troveremo Su Suercone. Dopo un breve tratto di rado bosco tra aceri dai colori autunnali, alti ginepri e qualche leccio, ci si apre davanti agli occhi l'immensa dolina, una voragine a imbuto profonda 200m e con un diametro di 500m che occupa una superficie di circa diciotto ettari. Ovviamente ci fermiamo qui per un pranzo veloce ed ammiriamo questo spettacolo della natura. Non nego che la voglia di trovare un percorso per scendere all'interno abbia occupato la mia mente per l'intera pausa pranzo.
Prendendo a ritroso il sentiero verso Donanigoro diamo uno sguardo al Nuragheddu, un nuraghe mai completato che è testimonianza di antichi insediamenti sull'altipiano, e proseguiamo sul sentiero 480 in direzione S'Arcu 'e Doronè per iniziare la parte dell'anello che ci riporterà alle auto. Il tratto di discesa che arriva a Sa Praiche 'e Antonette è abbastanza impegnativo e sollecita le articolazioni, ma sebbene con la mente siamo già proiettati verso il rientro non possiamo fare a meno di ammirare gli splendidi quadri che si aprono verso il Lanaitto e pensare alla varietà di paesaggi che abbiamo incontrato finora.
Facciamo l'ultima pausa a Su Praicarzu, cornice ideale per un'ultima botta calorica: frutta secca, barrette e qualche integratore per affrontare l'ultima breve salita nel bosco che ci riporta a Surtana.
Come per ogni Trekking ci sono alcuni particolari che esulano dalla mera attività escursionistica ma che tuttavia si tende a ricordare e ad associare ad una specifica uscita. Di questa ricorderò, tra le tante cose, le risate incontrollabili fatte a cena con gli splendidi compagni d'avventura (anche merito del vino di Angelo) e la compagnia di Matteo: il cane che ci ha seguiti per l'intera giornata.
Ciao. Si può entrare tranquillamente all'interno della dolina, seguendo un sentierino abbastanza evidente. Devi solo fare attenzione all'inghiottitoio.
RispondiEliminaCiao, so che si può e da qualche parte dovrei avere la traccia, sicuramente la prossima volta faremo un avvicinamento più veloce e scenderemo. Purtroppo ieri avevamo i minuti contati e il meteo dava pioggia per le 17 (che fortunatamente abbiamo scampato). Ti ringrazio per la segnalazione e spero di poter pubblicare a breve la vista dal basso ;-)
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