Barigadu - trekking dall'oasi di Assai a Sa Crabarissa (Nughedu S.Vittoria - Neoneli)

La conoscenza di nuovi territori, il desiderio di calpestare nuovi sentieri e la meraviglia di scoprire paesaggi sorprendenti e comunità accoglienti è l'essenza del trekking. Ciò rende questa escursione ancor più preziosa rispetto alle mete più note del trekking in Sardegna. Approfittando di un invito dell'amico Giampaolo Miscali, che ci ha accompagnati nello splendido territorio del Barigadu, decidiamo di passare una giornata tra i sentieri di Nughedu S.Vittoria e Neoneli (con piccola incursione in territorio di Austis). 


L'attacco è all'ingresso dell'oasi naturalistica di Assai, qui è possibile incontrare daini e cervi ed ammirare l'aquila reale che nidifica in zona. La ricca varietà faunistica del territorio garantisce piacevoli incontri con animali di varie specie, come la splendida natrice viperina che abbiamo visto nuotare nella fonte Su Fustiarbu. Subito dopo la partenza una bella vista sui graniti del monte Intrecrastos ci fa capire che sarà una bella escursione, ancora un breve tratto di sterrata arriviamo al complesso Sas Olias, ed al piccolo museo naturalistico che vale la pena visitare. 


Poco più avanti un punto panoramico ci concede la vista sulla splendida vallata dove i laghi Omodeo e Benzone riflettono l'azzurro del cielo terso, da qui vediamo anche la prima vetta che dovremo raggiungere: Pranu (M. S. Vittoria). Passato un suggestivo pinnettu in stile barbaricino, diverso da quelli tipici di questa zona che sono costruiti interamente in pietra, prendiamo s'Iscala 'e su Marghinesu per arrivare in vetta. 


Si tratta di uno splendido sentiero in un fitto bosco di lecci, arricchito da grandi conformazioni rocciose estremamente suggestive, che ci porta al vecchio recinto che fino a qualche tempo addietro ospitava i cervi destinati al ripopolamento dell'area, che ora girano liberi nell'oasi naturalistica. Arrivati alla vedetta di Pranu e scambiate due chiacchiere con la guardia, possiamo ammirare lo splendido panorama. Qui attorno, non lontano dal punto trigonometrico segnato, qualche traccia di ossidiana ci conferma che in questo luogo veniva fatta la lavorazione della roccia nera del Monte Arci. 


Proseguendo sul sentiero 511 ammiriamo una buona varietà di vegetazione: pioppi, roverella, quercia da sughero, lecci e raggiungiamo una seconda struttura (temporaneamente chiusa) del museo faunistico dell'oasi di Assai, dove una ricostruzione in scala delle vecchie carbonaie ci fa ripensare alle fatiche dei nostri padri.  Considerato il passo veloce, decidiamo che vale la pena allungare il tragitto per vedere "Sa Crabarissa". Poco prima dell'arrivo a Funtana Assai teniamo la destra proseguendo sul sentiero 511 e dopo un tratto di bosco nel quale scorgiamo alcune aree attrezzate che ci serviranno al rientro per il pranzo, usciamo su un tratto panoramico e ammiriamo spettacolari rocce con strane fogge. 


Arriviamo finalmente al monumento naturale Sa Crabarissa, così chiamato per la sua forma che ricorda una donna che indossa l'abito tipico di Cabras secondo la leggenda innamorata di un pastore di questo territorio ma non corrisposta, quindi pietrificata dal dolore. Il monumento è imponente e spettacolare, è possibile arrivare alla sua base e riposare all'ombra di una grotta formatasi dal crollo di un enorme lastrone granitico. 


Torniamo indietro verso il percorso programmato e prendiamo il sentiero Su Fustiarbu, percorriamo la sterrata fino all'omonima fontana dove ci rinfreschiamo. Dirigendoci verso la chiusura dell'anello arriviamo al museo ed ammiriamo diversi esemplari impagliati della fauna locale, una piccola esposizione di rocce, cristalli e fossili, e una varietà di sezioni di alberi tipici della zona. 


Scambiate due chiacchiere con la guardia al museo chiudiamo l'anello e ci prepariamo, soddisfatti, per il rientro. La degna conclusione di una splendida giornata sarà ad Ardauli davanti ad una birra fresca, a scambiarci impressioni sul territorio. 



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