Zecche - come staccare una zecca e prevenire il morso
Il morso di zecca è uno degli inconvenienti che possono capitare durante un trekking, tuttavia non ci si deve allarmare né correre subito al pronto soccorso. Ci sono miti da sfatare e rimedi "della nonna" da evitare. Di seguito riportiamo alcune indicazioni per ridurre al massimo i rischi di trasmissione di malattie di cui la zecca è portatrice.
Come staccare una zecca:
L'unico modo corretto per rimuovere una zecca è usare una pinzetta facendo presa nel punto più vicino possibile alla cute, afferrare e tirare verso l'alto con un delicato movimento rotatorio. Per nessun motivo si devono usare olio, alcool, ed altre sostanze simili che possono avere effetti opposti a quelli desiderati e causare il rigurgito di sangue infetto.
La pinzetta da usare deve consentire la presa senza schiacciare il parassita, può essere specifica per la rimozione delle zecche oppure avere una punta sottile.
Meglio evitare di togliere la zecca con le dita, anche se il primo istinto è quello di liberarsene immediatamente.
Dopo la rimozione è importante disinfettare bene la zona interessata, se ci si accorge che il rostro della zecca è rimasto dentro non ci si deve allarmare, non è più dannoso di una spina, e lo si può rimuovere allo stesso modo, stando attenti a tenere sempre la zona pulita e disinfettata.
Modelli di pinzette per zecche |
Monitoraggio:
E' bene tenere sotto controllo la zona del morso per 30/40 giorni e consultare il medico in caso si manifesti l'eritema. Nel caso si manifestino sintomi simili all'influenza o salga la febbre o l'eritema diventi evidente, occorre recarsi dal medico e far presente le circostanze del morso.
Non tutte le zecche sono pericolose:
Esistono diverse specie di zecche che si differenziano in due grandi famiglie: zecche dure e molli. Queste ultime non sono generalmente pericolose per l'uomo, mentre tra le prime le specie più diffuse e rilevanti da un punto di vista sanitario in Italia sono: Dermacentor reticulatus, Hyalomma marginatum, Ixodes persulcatus, e Ixodes ricinus. Il danno non è inflitto dal morso ma da eventuali patogeni di cui la zecca può essere veicolo se infetta. Per quanto riguarda le patologie possono essere trasmessi il morbo di Lyme (borreliosi) o l'encefalite da zecca (TBE).
Prevenzione:
Il periodo più critico nel quale le zecche cercano ospiti è quello che va da marzo ad ottobre. L'ambiente preferito è quello boschivo o dei campi incolti, preferibilmente umido, con passaggio di animali da parassitare. Le zecche non volano né saltano, ma attendono sull'erba il passaggio dell'ospite. Alcuni consigli possono ridurre l'esposizione:
- evitare di inoltrarsi in zone poco battute con erba alta,
- durante le escursioni a rischio controllare spesso visivamente i vestiti o le zone scoperte della pelle (il morso della zecca non è doloroso pertanto in genere non ci si accorge di averla addosso),
- usare sempre pantaloni lunghi,
- utilizzare repellenti, facilmente reperibili in commercio.
Una volta rientrati dall'escursione fare un accurato controllo su tutto il corpo, in particolare sulle zone molli e nascoste: ascelle, orecchie, inguine, ombelico, retro del ginocchio, etc. Consigliamo di controllare anche i vestiti per maggior sicurezza.
Chi frequenta costantemente le zone a rischio (giardinieri, contadini, guide ambientali, etc.) può ricorrere al vaccino contro la TBE.
Per approfondire:
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