Una delle località che ho sempre desiderato visitare ma che, pur essendoci arrivato vicino in più occasioni, non avevo mai visto, è la Città di Pietra di Pranu Trebini. Oggi grazie alle guide
@Elisaincammino e
@andreamascia, che ringrazio per la splendida giornata e per le informazioni sul territorio, sono finalmente riuscito ad ammirare questo posto incredibile.

A chiunque desideri visitare questa località suggerisco di ritagliare un'oretta per esplorare anche il villaggio minerario di Baccu Locci e la laveria che si trovano lungo la sterrata che consente l'accesso al trekking odierno. La strada è stata in gran parte risistemata ed è percorribile anche con utilitarie non troppo basse, c'è da dire tuttavia che è soggetta a mutamenti dovuti alla portata del torrente che in passato l'ha quasi cancellata in alcuni tratti. Sebbene lo sfruttamento minerario di questo territorio si faccia risalire al periodo tardo-romanico, la miniera operò principalmente dalla fine del '800 fino al 1965, con massima produttività a metà del XX secolo a seguito degli investimenti della società Rumanica. Lo sfruttamento avveniva soprattutto per l'estrazione di arsenopirite.

Passato il villaggio minerario e proseguendo la salita sulla sterrata si arriva ai limiti del cantiere forestale di Monte Cardiga. Salta all'occhio il rimboschimento di conifere che purtroppo, come spesso capita, ha soppiantato le specie autoctone. Il trek inizia su un sentiero comodo e poco dopo la partenza ci addentriamo sul versante nord (sinistra orografica) della valle del Riu Trebini. Da subito i passaggi su pietra calcarea regalano spot meravigliosi e panorami mozzafiato sulla vallata e sulla costa di Quirra. Gli occhi possono godere anche dei mille colori della natura grazie alla vegetazione che in questo periodo tinteggia la campagna, dal rosso vivo della borraccina azzurra, al bianco di cisto, margherite e cipolla selvatica, al viola della lavanda, al raro cisto giallo ed alle mille sfumature di verde del bosco e della macchia.

A un solo chilometro dalla partenza (o poco più) si iniziano ad incontrare le prime formazioni geologiche che hanno dato a questi luoghi il suggestivo nome di "Città di Pietra" (o anche Città di Roccia). Si tratta, alla vista, di una serie di "colonnati" naturali e grotticelle formatesi su rocce originarie dell'Eocene inferiore (circa 50 milioni di anni fa), e modellate in seguito dall'erosione dell'acqua. Grazie a conglomerati e arenarie che incontriamo in questo tratto, gli scisti più a valle, le placche calcaree e le miniere, questo è sicuramente un paradiso per i geologi. Per noi profani è invece un posto magico costruito da fate e folletti che abitavano in piccoli castelli di cui restano le ampie sale colonnate. È veramente incredibile vedere cosa può fare la natura mentre gioca con i millenni.

Passando a fianco ad archi spettacolari, funghi di roccia e meravigliosi colonnati raggiungiamo uno dei tanti punti panoramici sull'altipiano. Da qui possiamo vedere le profonde vallate verso nord, il mare e il castello di Quirra ad est, ed il versante opposto a sud che raggiungeremo a breve. In questo tratto c'è l'unico passaggio un po' tecnico che richiede un minimo di attenzione per scendere da un basso sperone roccioso. Probabilmente tornando un po' indietro si può evitare, ma vale la pena proseguire per raggiungere il sentiero che ci fa scendere a valle fino al guado del riu Trebini per risalire sulla destra orografica.

Questo tratto è caratterizzato dapprima da bassa vegetazione arbustiva, e muta poi in un bosco di bassi lecci, corbezzoli e filirea fino ad arrivare ad una suggestiva cascatella sul torrente (in questo periodo con scarsa portata) ed a una salita sulla sinistra che ci porta ad un primo "cuile" sotto roccia dove siamo costretti dalla pioggia ad una breve pausa. Queste costruzioni, in parte naturali e in parte opera dell'uomo, sono testimonianza della frequentazione di questi territori da parte degli allevatori, nonostante i disagi dovuti allo sfruttamento delle miniere ed alle servitù militari che hanno decimato la fruibilità delle risorse agricole del Salto di Quirra.

Poco prima del quinto chilometro percorriamo un tratto a bastone e raggiungiamo nuove meraviglie geologiche tra cui uno splendido arco di pietra, altri colonnati e una terrazza da cui godere (con un po' di attenzione) di un panorama mozzafiato. Visitiamo un nuovo cuile dove troviamo una sorta di "libro di vetta", alcuni lasciano un commento, poi prendiamo la via del ritorno ed arriviamo alla comoda sterrata che ci riporterà alle auto. Due chiacchiere, un ottimo aperitivo offerto dalle guide, una birra, saluti e sorrisi e si torna a casa.
TRACCIATO DEL PERCORSO
Altre foto
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Terrazza panoramica |
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Colonne di pietra |
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Cascatelle |
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