Escursionismo e caccia in Sardegna

Il principale spauracchio per noi escursionisti è probabilmente l'attività venatoria, la "caccia" per gli amici (e per i nemici). Quante volte ci siamo trovati a dover interrompere o modificare un'escursione per la presenza di cacciatori? Quante ci siamo detti: "io ho lo stesso diritto che ha lui di passare qui" ma poi, davanti a un fucile...

Parto subito col dire che questo non è un post contro la caccia ma un ausilio per chi voglia concedersi un trekking tra ottobre e gennaio nei giorni di domenica e festivi. 

Le guide ambientali ed escursionistiche conoscono bene il problema, chi ha voglia di unirsi ad un'escursione organizzata può pertanto affidarsi a loro per limitare al minimo il rischio. Per chi come me preferisce invece studiare ed organizzare autonomamente un'escursione, o preferisce un'uscita tranquilla ad una con un numero più o meno alto di partecipanti, è necessaria una buona pianificazione.

Come prima cosa è necessario conoscere il calendario venatorio, ovvero l'elenco dei giorni "a caccia aperta" pubblicato dalla Regione (QUI l'ultimo calendario). Se si vuole fare attività nei giorni in cui la caccia è aperta occorre pertanto capire dove si può andare, le vie sono principalmente due: chiedere informazioni alle compagnie di caccia, o andare in territori con divieto. Io ho ormai imparato ad escludere la prima soluzione, non tanto per mancanza di fiducia negli interlocutori, ma perché talvolta le informazioni ricevute non si sono rivelate accurate. Rimane quindi da capire quali sono le località in cui la caccia è vietata.

ZONE CON DIVIETO DI CACCIA (normativa generale)

Vige il divieto di caccia in:

  • Parchi (archeologici, storici, etc.); terreni adibiti ad attività sportive; parchi nazionali; parchi naturali regionali e  riserve naturali, salve eventuali deroghe disposte dalle leggi istitutive delle aree protette. 
  • Oasi permanenti di protezione faunistica.
  • Zone temporanee di ripopolamento e cattura.
  • Zone militari e zone con monumenti, ma solo se delimitate con cartelli "divieto di caccia".
  • Fondi recintati ma le cui delimitazioni hanno caratteristiche particolari (es: reti alte 1,8m, etc.)
Come si può capire queste indicazioni non sono sufficienti per stabilire con certezza che una zona è libera dalla caccia (ad eccezione forse delle zone permanenti di protezione faunistica), ciò a causa di deroghe e interpretazioni che spesso confondono.

Ci viene fortunatamente in aiuto il portale SARDEGNA SENTIERI che di recente ha pubblicato un filtro alle mappe interattive che evidenzia con precisione le zone con divieto di caccia in Sardegna:


Sul portale "sardegnasentieri.it" sarà sufficiente selezionare Mappa Interattiva, e cliccare sul simbolo  per scegliere i filtri, tra cui "Aree no caccia" che è quello che interessa noi. Compariranno in viola tutte le zone accessibili anche nei giorni di caccia, sulle quali potranno essere studiati i tracciati delle escursioni. Le mappe utilizzate dal portale sono le OpenStreetMap, quindi è sempre meglio tenere una mappa escursionistica più precisa per cercare percorsi validi nelle zone viola.

Questo strumento si è già dimostrato utilissimo e ne valuterò ulteriormente la precisione nei prossimi mesi. Esiste anche l'app di SardegnaSentieri, utile per geolocalizzarsi con lo smartphone e capire se ci si trova all'interno di un'area con divieto, purtroppo può essere usata soltanto in presenza di segnale dati.


CONSIGLI

Considerato che chi è in grado di programmare un'escursione non ha probabilmente bisogno di consigli sull'argomento, voglio comunque dare alcune raccomandazioni utili.

  • In giornate di caccia è bene camminare su sentieri evidenti, ancor meglio se segnati. Ciò non garantisce sicurezza, in quanto la normativa prevede solo che i cacciatori debbano stare oltre 150m da "strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali e interpoderali". Nulla viene detto sui sentieri o percorsi CAI. Tuttavia camminando su sentieri puliti e frequentati si è quantomeno più immediatamente individuabili.
  • Sempre al fine di essere visti, e non confusi con fauna selvatica, è bene avere qualche elemento di vestiario colorato e visibile da lontano.
  • Bisogna guardare e ascoltare: i cacciatori sono spesso visibili da grande distanza, capita di vedere una serie di puntini arancioni nella vegetazione, e spesso si possono sentire i cani oltre agli spari. Sebbene una battuta di caccia debba essere segnalata da cartelli sulla strada, spesso non è necessario arrivare fino al limite della battuta per decidere di abbandonare l'escursione.
  • E' sempre bene avere a portata di mano un telefono per qualsiasi esigenza e scegliere località in cui arriva il segnale telefonico.
Il resto sta al buon senso di ognuno di noi, solo un ultimo consiglio che deriva da esperienze dirette e indirette, è inutile mettersi a discutere a muso duro con i cacciatori accampando diritti di passaggio (veri o presunti), oltre ad ottenere poco ci si rovina la giornata. Se si ha necessità di passare nella zona di caccia si può chiedere cortesemente il permesso di passaggio, il capocaccia o chi per lui vi dirà se è possibile passare e in quali tempi.

Chi volesse commentare o aggiungere informazioni può farlo qui sotto. Provvederò ad approfondire il post anche in base ad informazioni che vorrete darmi.

Buoni passi.





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