Is Niargios - Punta Funtana Cungiada (Aritzo)

In un periodo in cui tutti sono pazzi per la neve e le code a Tascusì riempiono i social e le pagine dei quotidiani, l'amico Carlo propone un'uscita sulla neve con minore attività antropica, da asociale conclamato accetto all'istante.

Restiamo sul Gennargentu ma la destinazione è punta Funtana Cungiada attraverso Su Camminu 'e is Niargios. Qui già nel '700 i "commercianti di neve" (is niargios) compattavano e conservavano la neve in pozzi profondi situati presso punti in cui l'accumulo invernale era più abbondante. I pozzi, circondati da muretti e coperti da materiale isolante, generalmente paglia e terra, conservavano il ghiaccio fino alla stagione calda quando veniva venduto nell'Isola e, tra i vari utilizzi, si trasformava nella buonissima carapigna.

L'attacco è alla chiesetta di S.Maria della Neve in agro di Aritzo, da qui passando da Perda Istanagialoi camminiamo in parallelo al sentiero 781 e iniziamo a vedere le prime vette innevate. Poco più avanti al guado di Bau Alasi troviamo le prime tracce di ghiaccio sul ponticello di legno e iniziamo la salita tenendoci sulla sinistra orografica del torrente e ritroviamo il sentiero 781 dopo Bau Succuru. Su questo tratto in ombra camminiamo con attenzione tra roccia, ghiaccio e neve compattata ed incontriamo una piccola e suggestiva cascata. 

Molti arbusti a lato sentiero sono piegati dal peso della neve e in alcuni tratti passiamo con fatica. Entriamo in un tratto di bosco con alberi secolari ed alcuni bellissimi tassi per poi passare su un pendio soleggiato dove incontriamo la prima ampia distesa di neve. Arrivati in località Onistri ci fermiamo per vedere l'omonimo rifugio, poi proseguiamo sul sentiero, o meglio su quello che dovrebbe essere il sentiero che ci porterà alle neviere. 

Dal rifugio in poi il terreno è coperto da uno strato di neve uniforme pertanto andiamo ad intuito, lo stesso accadrà poco più avanti quando lasceremo la strada. Chi seguirà in periodi asciutti la traccia pubblicata qui sotto, non dovrà pertanto stupirsi dei fuori sentiero e non taglierà i tornati come abbiamo fatto noi aiutati da una bella neve soffice.

Risalito sulla strada il versante occidentale fino alla cresta, ci si apre un panorama mozzafiato sulle vette innevate del Gennargentu da Bruncu Spina a Perda Liana passando per Perda Crapias, meraviglioso. Saliamo fuori sentiero fino a Punta Funtana Cungiada (1459m) ci godiamo il panorama ma decidiamo di cercare un posto più riparato per concederci un panino. La discesa verso Funtana Cungiada e Funtana 'e Pranu è resa impegnativa dalla neve profonda ed intonsa, e ancor più faticosa è la risalita senza ciaspole fino alla località Perdalba.

Tornati in cresta ritroviamo il sentiero per monte Tuvera, il rifugio forestale da lontano sembra una di quelle pagode viste nei documentari sulle montagne della Cina, man mano che ci si avvicina tuttavia la struttura in cemento perde il romanticismo ma è un ottimo riparo per la pausa pranzo. Ci concediamo una siesta al sole, due chiacchiere e splendidi panorami, poi rifocillati prendiamo la strada del rientro. 

Su questo versante la neve si sta già sciogliendo e forma piccoli torrenti che a tratti emergono dalla coltre bianca mettendo a nudo la strada e la roccia sottostanti. Alcuni scorci su abeti e piccoli nevai, non abituali per la mia esperienza tra i sentieri sardi, riportano la memoria ad altre latitudini. Presto arriviamo alle sterrate sgombre da neve, incontriamo qualche mandria di mucche, i primi campi coltivati e ritroviamo la chiesetta e le nostre auto. 

E' l'ora per una buona birra ad Aritzo e per due chiacchiere sulla splendida giornata.


TRACCIATO DEL PERCORSO

Commenti

Posta un commento