Monte Arcosu - Anello Sa Spindula -Punta Perdu Catta

 


Quando ho trovato una traccia GPS che riportava la via per la vetta del Monte Arcosu ho subito aggiornato l'elenco dei percorsi "da seguire". L'occasione si è presentata per questo fine settimana e con un paio di amici ci siamo dati appuntamento per una nuova scarpinata. Purtroppo le condizioni meteo ci hanno costretti a rinunciare alla cima, ma nessun rimpianto, perché il percorso che abbiamo seguito è bello e suggestivo.

La partenza dalla fine della strada di penetrazione agraria per Sa Spindula, da qui abbiamo iniziato a seguire il sentiero lungo il corso del fiume per quasi tre chilometri. Il percorso in questo tratto e ben evidente, salvo nei punti di guado che sono comunque ben indicati con segnaletica CAI (percorso 211). In questo periodo il torrente è in secca, tuttavia man mano che si sale si incontrano i suggestivi punti di salto che in primavera devono essere uno spettacolo (anche se sconsiglio di seguire il tracciato in periodi di piena o di forti piogge). 

La bassa vegetazione si alterna a piccoli tratti di bosco e ci accompagna verso punti panoramici che ci fanno godere di una bella vista sulla vallata. Dopo un chilometro e mezzo dalla partenza incontriamo alcuni resti della Miniera di Monte Arcosu: un tunnel da cui si dipanano alcune gallerie (una delle quali allagata) e i ruderi di un edificio di servizio. Da una rapida verifica risulta che questa parte della miniera ad est di Punta Nicola Tingiosu risale agli anni '40 e fosse destinata in particolare alla ricerca di molibdenite. 

Poco più avanti con l'ausilio di un cavo fisso (anche se il passaggio è abbastanza semplice) raggiungiamo una splendida conca scavata dal fiume, un bel paesaggio roccioso in cui la fantasia trova forme umane nelle rocce. Dopo l'ultimo guado continuiamo a salire fino a Punta Perdu Catta, qui troviamo una postazione di osservazione/rifugio quasi in rovina, non ci azzardiamo a testare la resistenza delle assi del pavimento, può comunque ancora servire da rifugio d'emergenza anche se andrebbe consolidato. Il panorama è spettacolare, a N.O. l'Arcosu su cui saremmo dovuti salire, verso S.O. lo sguardo corre dalle vette più basse del massiccio fino al Lattias, peccato per la giornata uggiosa, col sole lo spettacolo sarebbe stato ancora più bello.

Per il rientro ripercorriamo un piccolo tratto a bastone poi riprendiamo l'anello lasciando il sentiero 211 per un altro non segnato. Ogni tanto un omino ci aiuta sui tratti rocciosi ma per una buona parte il sentiero resta evidente anche se meno curato ed a tratti invaso dalla vegetazione che comunque non ostacola troppo il cammino. Restiamo ad ovest di Punta Paddera e continuiamo in salita fino ad un altro punto panoramico sulla vallata e sul lago Genna Is Abis.

Iniziamo la discesa verso Serra Riu de Su Bentrusciu riempiendoci la pancia di buonissimi corbezzoli che in questo periodo colorano di rosso la campagna, il primo tratto in scarico e però solo preludio dell'ultima impegnativa discesa che ci riporterà alle auto. Nell'ultimo chilometro la pendenza è elevata e il terreno polveroso non aiuta, fortunatamente la vegetazione funge da appoggio nella discesa. Per pochi metri abbiamo perso il sentiero ritrovandoci davanti ad una pietraia quasi verticale ma abbiamo avuto il buon senso di guardarci attorno e ritrovare subito il tratto più calpestato, concludendo quindi con un po' d'attenzione in più la bellissima giornata. Arrivati alle auto le prime gocce di pioggia, tempismo perfetto. Torneremo per arrivare in vetta.

Commenti