Sa 'ia 'e su Vagoni - Canale Bega - Is Acacias - Punta S.Michele (Domusnovas)

In una calda giornata di luglio, quando i compagni abituali di trekking ti prendono per folle ma tu hai necessità di allenarti con uno zaino carico e buoni dislivelli, occorre scegliere un percorso che garantisca ombra e sia piacevole da seguire. Con questo in mente ho deciso di seguire una traccia per Punta S.Michele a Domusnovas.

La partenza alle 7.00 dalla grotta di S.Giovanni, i sentieri iniziano da subito a salire fino ad arrivare al tratto denominato "Sa 'ia 'e su Vagoni". E' un sentiero molto suggestivo con passaggi in galleria, accessi alle miniere e vecchi edifici in rovina. Si tratta di un'antica decauville attraverso la quale, su ferrovia a scartamento ridotto si portavano con piccoli vagoni (da cui il nome), i materiali estratti da Su Corovau per caricarli sui mezzi di trasporto più a valle. La mulattiera percorre il fianco della montagna e regala scorci fantastici sulle pareti verticali delle vicine vette e sulla vallata. 

Una volta entrati in uno splendido bosco di alti lecci, all'ombra e con una leggera brezza che rinfranca, e raggiunto il Canale Bega, si inizia a salire sul serio. Fortunatamente tutti i sentieri si inerpicano nel sottobosco e non posso che essere contento della scelta fatta. La via è pulita e ben segnalata e la traccia che seguo è buona. La salita verso la vetta inizia a farsi sentire, soprattutto nell'ultimo tratto dopo aver preso la direzione Is Acacias, ma non vedo l'ora di ammirare il panorama dall'alto. 

Salgo quindi fino ad incontrare la strada che porta a Punta S. Michele e dopo qualche centinaio di metri arrivo in cima e posso godere di una vista mozzafiato a 360°. Se si esclude la presenza ingombrante delle antenne è un posto fantastico. Saluto la vedetta che parla al telefono con qualche collega e mi accingo a compiere un enorme errore.

La traccia che sto seguendo prevede il rientro nel bosco per chiudere il percorso con un anello e l'ultimo tratto a bastone, ma io ho notato che diverse altre tracce seguono la fascia tagliafuoco che parte direttamente dalla vetta. Mi fermo a pensare all'inizio della discesa, consulto la mappa, decido e parto su un primo tratto di rocce non proprio comodo. Immediatamente sento questo stralcio di conversazione tra l'uomo di vedetta e il suo interlocutore:

- "mmm... in bellu logu si ch'est colande..."

- ... Chie?...

- Su turista!

Che tradotto e parafrasato più o meno significherebbe: "ma guarda quello dove vuole passare, ha scelto proprio un posto di m."

Avrei dovuto subito tornare indietro, ma dopotutto le descrizioni di chi ha pubblicato le tracce erano tutte unanimi nel dire che sarebbe bastato tenersi vicino alla recinzione che segue l'intera fascia per poco più di due chilometri.


Risultato: senza riparo dal sole, tra rocce poco stabili e pendenze elevate, nessun sentiero. A tratti la recinzione si butta in precipizi di qualche metro ed occorre cercare una via parallela camminando con estrema attenzione per evitare cadute su roccia. Mi dico: "anche questo allenamento ti serve in vista del GR20", ma c'è sempre quella voce che mi fa sentire un idiota perché questi percorsi, in solitaria, andrebbero evitati. Non mi consola trovarmi sul bordo di alcune voragini tra gli alberi in località Genna su Scrau, tuttavia l'inquietudine passa quando riprendo il sentiero e posso ammirare un panorama spettacolare che parte dalle pareti di Punta su Corru e spazia verso la valle.

L'ultimo tratto su sentiero in discesa costituisce l'ultima fatica della giornata. La birra al bar della grotta, anche se non in compagnia, è la conclusione perfetta.


>>IL MIO TRACCIATO <<

(da evitare nella seconda parte se non si ha piena consapevolezza dei propri piedi)

>>Tracciato alternativo<<

traccia wikiloc di "Rendep"

Commenti