Sette Fratelli - Sinnai - Trekking sulle vette verso Perd' a Sub 'e Pari

Spesso all'idea di trekking è collegato il desiderio di fuga dalla vita quotidiana o di scoperta di nuovi territori, ciò non significa però dover fare ore di viaggio per arrivare al punto di attacco, si può entrare in un nuovo mondo anche a pochi chilometri da casa. Per chi come me vive a Cagliari il Parco dei Sette Fratelli è sempre stata una valida meta per evadere dalla città ed immergersi nella natura. Tra gli innumerevoli sentieri, uno dei più belli è quello che passa per le vette ed arriva a Perd' a Sub 'e Pari.

La partenza è dalla strada di Monte Cresia, il primo tratto su sterrata ci avvicina a Arcu Sa Spina dove iniziamo il sentiero 814 in uno splendido bosco di lecci e al recinto dei cervi prendiamo il raccordo per il sentiero 811, passando vicino al laghetto Su Crabiolu (Arcu su Crabiolu) procediamo verso NE in direzione Sa Perda Tunda. A tratti il bosco si apre regalandoci splendide vedute sulle vette alternate a scorci sulla vallata che si tuffa nell'azzurro intenso del mare.

La salita verso Is Casteddus de Seti Fradis è meravigliosa, il sentiero si districa tra roccia e macchia e il panorama è mozzafiato. Le vette calcaree hanno fogge che lasciano vagare la fantasia: monoliti perfettamente squadrati dagli agenti atmosferici sembrano giocattoli di un gigante, costruzioni ordinate con cui le divinità della natura si divertono a giocare. Alcune conformazioni di massi impilati ricordano enormi teste con cappelli di pietra. Vale la pena fermarsi a mangiar qualcosa e meditare sulla ricchezza del paesaggio.

Dopo le vette il bosco è più antico, alberi monumentali si siedono su enormi massi coperti di muschio e formano anfiteatri naturali che sono punti di ritrovo e sosta per chi lavora o passa da queste parti, d'estate l'ombra ristoratrice consente di sostare in tranquillità prima di iniziare la ripida discesa verso Tuppe Ludu.

Arriviamo finalmente a Perd' a Sub 'e Pari, un dedalo di cunicoli e passaggi si apre tra enormi massi poggiati uno sull'altro, ci sembra di essere topolini tra le pietre. Non si sa mai cosa spunterà dietro la roccia, a volte una piccola radura altre volte un giaciglio ricavato chiudendo con un muro a secco un anfratto sotto un grande sasso, oppure un albero con radici nella pietra che non si capisce dove possa prendere nutrimento. 

Insomma, una sorpresa dietro l'altra e ci dispiace dover terminare l'esplorazione per tornare verso le auto. Ancora un po' di ripida discesa poi arriviamo al giardino botanico Maidopis, un po' stanchi, torneremo per ammirare con più calma le varietà di alberi e piante del giardino e magari veder mangiare i cervi.







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