Cagliari ai tempi del Coronavirus

Dopo qualche settimana dalla sospensione di qualsiasi attività escursionistica la nostalgia aumenta, così come il desiderio di calpestare un sentiero di montagna. 

Per chi come me deve continuare a lavorare, uscire di casa comporta una serie di emozioni contrastanti. Da un lato si prova apprensione, diffidenza e la volontà di rispettare le prescrizioni evitando ogni tipo di vicinanza o contatto con i concittadini. Per l'altro verso, vivendo da solo, uscire di casa riaccende la consapevolezza del fatto che esiste un mondo la fuori che è ancora vivo, sebbene dormiente.

Non potendo (o meglio non volendo per paura) utilizzare i mezzi pubblici, ogni giorno cammino da casa a lavoro percorrendo strade vuote. Poche volte incrocio qualcuno e se capita è come se fossimo poli coincidenti di un magnete che si respingono istintivamente senza uno sguardo né un saluto.

È difficile spiegare la sensazione di vuoto, percorrere 8/9 chilometri al giorno a piedi non è più una gioia, ma l'angosciosa attesa di un risveglio sociale, e di un trekking urbano in compagnia tra scherzi e risate.

Per questo motivo ho portato con me la GoPro ed ho filmato alcuni tratti del mio percorso, per mostrare a tutti Cagliari che aspetta, vuota, di tornare a vivere.

Ce la faremo.


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